Da notare che alcune foto sono tagliuzzate, anche con l'eliminazione di personaggi. Le trattava così mia madre per adattarle sui lati angusti di una specchiera appesa. Ah, mamma!

1942? Da sinistra: I miei nonni paterni Salvatore Romano e Angela Petrelli
con i figli Adele e Alfredo. Mancano gli altri figli: Vito, Giovanni (mio padre) e
Giuseppe, tutti e tre partiti per la guerra. Il mio nome proviene proprio dallo
zio Alfredo che morì tre anni prima che io nascessi all'età di 21 anni nel 1946.
+e+la+madre+Angela+Petrelli+1946.jpg)
Mio zio Alfredo Romano e la mamma Angela Petrelli in un fotomontaggio composto
dopo la morte di quest'ultima avvenuta sei mesi dopo quella prematura del figlio.
La nonna aveva solo 60 anni: non resse al dolore e si lasciò morire.
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Mio nonno paterno Salvatore Romano
(Collemeto 1880-1955).

(Neviano 1889-Collemeto 1983).

(Neviano 1887-Collemeto 1975).

Primi anni 40. Da sinistra: Maria Romano, Adele Romano,
mia madre Lucia Giustizieri e [Antonietta?] Petrelli.
+recluta+a+Genova+1935.jpg)
Genova 1935. Mio padre Giovanni, a destra, con un commilitone, prima di essere imbarcato
sulla nave che l'avrebbe portato nelle operazioni di guerra in Libia e poi in Etiopia. Tornò dopo più tre anni, in tempo per essere richiamato sul confine italo-francese alla scoppio della seconda guerra. Una vita in guerra. Lui diceva che Mussolini gli aveva rubato la sua gioventù. Di vicende di guerra me ne ha raccontate tante, ma, occorre dire, ebbe perlomeno la fortuna di tornare vivo. E non è stato poco.

1942? Mio padre Giovanni in divisa di guardia confinaria
a Ventimiglia negli anni della seconda guerra mondiale.

1941? Mia madre Lucia in posa a Collemeto per una foto che avrebbe
dovuto spedire a mio padre guardia confinaria a Ventimiglia.

sfollata da Ventimiglia dopo l'8 settembre 1943, avendo avuto la casa bombardata.
Era riparata presso la famiglia di un commilitone di mio padre.

come era d'uso fare prima dell'avvento della foto a colori.

Ventimiglia 1942(?). A destra, mio padre Giovanni e mia
madre Lucia. A sinistra, un collega di papà con la moglie.

1942 (?). Terzo da sinistra, in piedi, mio padre Giovanni, sigaretta in bocca,
in divisa di guardia confinaria in un paesino di montagna sul confine
italo-francese. Con loro due cappellani militari e i bambini del posto.
+spiaggia+Ventimiglia+1942.jpg)
1942. Spiaggia di Ventimiglia. Ultima a destra mia madre Lucia, alla sua destra
mio padre Giovanni. Gli altri sono commilitoni di mio padre con le rispettive mogli.

Settembre 1949. Sono io, Alfredo, a 6 mesi di età. Nacqui il 3 marzo, ma fui dichiarato
il 6 perché la neve era talmente alta a Collemeto, che mio padre non poté
montare in bicicletta per correre a dichiararmi al municipio di Galatina.

Come sopra.

1951. Masseria del Nanni in territorio di Nardò dove i miei d'estate si dedicavano alla coltivazione del tabacco sulla proprietà di Cesare Petrelli, un cugino di mio padre, piccolo proprietario terriero. A sinistra della foto, mia madre, con le ginocchia flesse, pronta a prendermi al volo nel caso cadessi: muovevo i primi passi. Dietro di me i telai di tabacco stesi al sole a essiccare.

dal Comune di Galatina di cui Collemeto è frazione.

Collemeto 1953. Da sinistra, io, Alfredo, e i miei fratelli Aldo e Angelo. Avevo 4 anni.
Mia madre, perché mi dessi un contegno, mi diede per le mani un libro di non so cosa,
ad Aldo un oggetto. Angelo non si reggeva ancora in piedi e si appoggia col sedere
sullo scalino della porta. Eugenio, l'ultimo dei fratelli, non era ancora nato.
Stiamo di fronte alla nostra abitazione ubicata in Via Padova n. 31, precisamente
sulla porta d'ingresso di mio zio Pasqualino Romano, fratello di mio nonno paterno.

Primi anni '50 del secolo scorso. Un'immagine rara di cui ho avuto copia da Tonio Stefanizzi di Collemeto. Sull'autocarro della ditta Rocco Rollo (Roccu Pizzutu) di Collemeto si scaricano tufi da costruzione. In piedi sulla cabina del camion (da sinistra): Rocco Rollo e Antonio Romano, detto Sparpaja. I due a scaricare sulla motrice sono i fratelli Romano, detti Capijanchi: Vito (quello più curvato) e Giovanni (mio padre). L'uomo che si carica del tufo in spalla non è stato individuato.


Collemeto 1956. In riga per ordine di età con i miei fratelli. Da sinistra: io, Alfredo, Aldo, Angelo ed Eugenio. Aldo e Angelo sono quasi della stessa altezza, ma non sono gemelli, solo che sono nati a distanza di 10 mesi e mezzo l'uno dall'altro e nello stesso anno per giunta (1951). Stiamo nel giardino dietro casa; alle nostre spalle c'è l'imboccatura di una cisterna dove veniva convogliata l'acqua piovana dalle lamie, acqua che, prima dell'arrivo della rete idrica (1953), serviva anche per bere, cucinare, fare il bucato e lavarsi. Nella cisterna si metteva anche il vino e il cocomero (sarginiscu) in fresco tramite un panaro o panarino. Ricordo che saltavamo disinvoltamente sulla bocca della cisterna (che non aveva coperchio) per entrare nella parte di giardino di mio zio Vito, fratello di papà. Adesso mi vengono i brividi a pensarci. Ci è andata bene!

1956. La mia prima comunione, col vestito da marinaio cucito da mia madre, visto che
era anche un'ottima sarta, oltre che cuoca, ecc. Alle mie spalle una pianta
d'oleandro a ridosso del muro dell'abitazione di mia zia Adelina (Zi' Nunna), sorella di papà.

Nina Guagnano (zia materna della cresimata), Antonietta Stefanizzi, Esterina De Prezzo Guagnano (nonna, fu per tanti anni levatrice di Collemeto), Maria Mascello Stefanizzi, Tina Guagnano Costantini (madre), Vitantonio Costantini (padre). Seduti, da sinistra: mio padre Giovannino Romano, con me, Alfredo, alla sua destra, e mio fratello Aldo che si appoggia
sulle sue ginocchia. Seguono Romilda Guagnano (zia, sempre della cresimata), Elvira
Stefanizzi (la madrina). Il bambino accovacciato è Paolo Costantini (fratello).
La bambina accanto alla madrina è Dina Costantini (sorella).

Collemeto 1956. Con i miei fratelli in una foto scattata, sempre col lampo al magnesio, da un fotografo forestiero che passava a Collemeto almeno una volta l'anno. In primo piano Eugenio, il cacanito, che, spaventato dall'ingombrante dagherrotipo a tre piedi, piange a dirotto. Nella mano sinistra regge una scatoletta di fiammiferi a cera messagli da mia madre per distrarlo; nella destra tiene un biscotto (pastarella). In secondo piano, da sinistra, io, Alfredo, Aldo e Angelo. Stiamo davanti al portone della rimessa-stalla di Carlo Petrelli (Carluccio) in Via Faenza, taversa di Via Padova n. 31 dove stavamo di casa.

Collemeto 1957. In casa con mia madre, Lucia Giustizieri, e i miei fratelli. Da sinistra: Alfredo, Eugenio, Angelo e Aldo. Si noti la faccia patita di mia madre: da poco aveva subito un intervento per un aborto spontaneo. Tante donne all’epoca morivano così, lei invece si salvò. Un miracolo, si disse. Abbiamo tutti la bocca serrata, per via che mamma diceva che era sconveniente tenerla aperta oppure sorridere quando si stava in posa per una foto che poi si tramandava ai posteri (sic!).

Collemeto 1957. Con i miei fratelli, in chiesa, in piedi, sugli inginocchiatoi davanti alla
statua del Sacro Cuore. Da sinistra, Angelo, Eugenio, Aldo e io, Alfredo.

Collemeto 1957. Ragazzi all'asilo. Le donne in piedi, da sinistra, mia zia Adelina, sorella di papà e [...]. Tra i bambini: mio fratello Aldo (quello al centro con le mani intrecciate). La prima bambina a sinistra è Dina Costantini. [...].

Collemeto 1958. Io, Alfredo. Ricordo che frequentavo la IV elementare. Sto sulla strada davanti casa (Via Padova n. 31), alle spalle si intravedono le scale che portano sulle lamie delle case di fronte. Notare l' "eleganza" dei pantaloncini corti con calze corte e zoccoli!

Collemeto 1958. In casa con mamma e i miei fratelli, nella seconda stanza, davanti all'armadio. Da sinistra, Eugenio, io, Alfredo, mamma Lucia, Angelo e Aldo. Le bocche... sempre più serrate!

Come sopra, ma senza mamma.


Collemeto 1958. I miei fratelli Aldo e Angelo il giorno della loro prima comunione. Notare
che Angelo veste lo stesso abito da marinaio che vestivo io nella mia prima comunione.
Appoggiata alla radio-giradischi marca Geloso un'immagine che veniva distribuita
ai comunicandi. Quella radio ci ha fatto ballare e sentire musica tutta una vita.

Come foto sopra

Collemeto 1958. Io, Alfredo, e mio fratello piccolo Eugenio, sempre nel
giorno della prima comunione di Aldo e Angelo.

Collemeto 1958. Io Alfredo, a destra, con mio fratello Aldo, sempre il giorno
della sua prima comunione, davanti alla storica macchina da cucire di mia madre.

Collemeto 1958. Il vescovo di Nardò, mons. Corrado Ursi in visita pastorale a Collemeto, accolto in “pompa magna”, come si usava allora, tra un viale di coperte e lenzuoli ricamati appesi ai fili e sulle facciate delle case. In primo piano, a sinistra, il volto di mio fratello Eugenio in braccio a mia madre Lucia (di spalle col velo). Tra quelli della congrega, sulla destra, riconosco mio zio Vito Romano, Carlo Petrelli (Carluccio) e ... Migliaccio.

27 dicembre 1959, chiesa di Collemeto. La mia cresima al momento in cui ricevo il Sacramento dal vescovo di Nardò mons. Corrado Ursi che poi sarebbe diventato cardinale di Napoli. Alla mia destra mio cugino Pantaleo Romano, figlio di mio zio Vito e zia Carmela.
Subito dopo la cresima, io e il mio padrino Pierino Stefanizzi di corsa
a Galatina da "Foto Lagna" per una foto ricordo.
a Galatina da "Foto Lagna" per una foto ricordo.




Collemeto 1962, in casa. Giorno della Cresima dei miei fratelli Aldo e Angelo coi rispettivi padrini. Il padrino di Aldo, a sinistra, Giovanni Caputo; quello di Angelo [...].
1962. Mio fratello Aldo a 11 anni.

1963. Mio fratello Eugenio, a nove anni, col solito vestito
di marinaio appartenuto a un fratello più grande.

Cutrofiano 1959. Mio padre Giovanni, mia madre Lucia
e mio fratello Eugenio in un banchetto di nozze.

Collemeto 1963. La 3a classe elementare di mio fratello Eugenio. In piedi: Gino Musardo, Giovanni Stefanizzi, Salvatore Cuppone, Pantaleo Maiorano, Giovanni Marzotta, Eugenio Romano (mio fratello), Antonio Beccarrisi, Michele Perrone e Paolo Nestola.
La fila di 7 in ginocchio: Luigi Ciarfera, Pantaleo Manni, Giovanni Pellegrino? Franco De Matteis, Mimino Colazzo, Pino Paglialunga, Claudio Perrone.
I 3 rimanenti seduti: Biagino Caputo, Luigi Maiorano e Pietro Dell'Anna.
Santa Barbara (2. km da Collemeto) 1963. Mio padre Giovanni beve con Mimino Grandioso
di Santa Barbara. Al centro Mario Colazzo di Collemeto, imprenditore e commerciante.
Santa Barbara 1963. Mio padre Giovanni con la sua Seicento Fiat.
Santa Barbara 1963. A sinistra, Federico Innocenta,
commerciante di Collemeto, e mio padre Giovanni.
1964. Mio fratello Aldo a 13 anni.
Collemeto 1964. Chierichetti. Seduti in prima fila, da sinistra: Donato Stefanizzi (Donatuccio), Giuseppe Nestola e Santino De Pirro. Seconda fila: Mario Tarantino, Donato Nestola, mio fratello Angelo Romano, Cesare Vantaggiato, mio fratello Aldo Romano. In piedi, sull'altare, da sinistra: io, Alfredo Romano, seminarista, mio cugino Cosimo Nestola, seminarista, e don Salvatore Nestola, parroco.


1963. Mio fratello Eugenio, a nove anni, col solito vestito
di marinaio appartenuto a un fratello più grande.

Cutrofiano 1959. Mio padre Giovanni, mia madre Lucia
e mio fratello Eugenio in un banchetto di nozze.

Collemeto 1963. La 3a classe elementare di mio fratello Eugenio. In piedi: Gino Musardo, Giovanni Stefanizzi, Salvatore Cuppone, Pantaleo Maiorano, Giovanni Marzotta, Eugenio Romano (mio fratello), Antonio Beccarrisi, Michele Perrone e Paolo Nestola.
La fila di 7 in ginocchio: Luigi Ciarfera, Pantaleo Manni, Giovanni Pellegrino? Franco De Matteis, Mimino Colazzo, Pino Paglialunga, Claudio Perrone.
I 3 rimanenti seduti: Biagino Caputo, Luigi Maiorano e Pietro Dell'Anna.

di Santa Barbara. Al centro Mario Colazzo di Collemeto, imprenditore e commerciante.


commerciante di Collemeto, e mio padre Giovanni.
Primi anni 60. Scuola di musica. Prima fila, da sinistra: Nino Loiola, Michele Coriolano, […], Antonio Frisenda, mio fratello Aldo Romano. Seconda fila: maestro Cosimo Russo, mio fratello Angelo Romano, Nino Ciarfera, Nino De Micheli, Antonio Candido. In fondo: Nino Candido, Fernando Perrone, Mario Tarantino e […].




Collemeto, 1964? Nel palazzo di Cesare Petrelli. Nunziatina Petrelli (al centro della foto, col tuppo) festeggia i suoi 18 anni. Seduti: mio padre Giovanni Romano e Giuseppe Nestola. Prima fila: Tita Petrelli, Adele De Giorgi, Lucetta De Matteis, Mariella De Giorgi, Vituccia Petrelli, Anna Petrelli (moglie di Gino). In seconda fila: Cosimo Nestola (seminascosto), Teresa Petrelli, Giuseppina Petrelli, Angela Romano e […].

Collemeto, 1964? Mio fratello Aldo con la sua fisarmonica vicino alla nostra abitazione in via Padova 31. Notare la strada non del tutto asfaltata, lo striscione elettorale del partito della Democrazia Cristiana (era tempo di elezioni) e il fusto di petrolio che staziona davanti casa che noi ragazzi rotolavamo fino alla fontana di piazza Italia per riempirlo d'acqua e riportarlo a casa dio sa con quanta fatica e pericolo. Ancora non c'era la rete idrica per ogni abitazione, c'era solo quella fontana che aveva un gettito strepitoso e di cui tutto il paese si serviva. Si può immaginare la fila di gente, le pozzanghere d'acqua e le vespe intorno più assetate di noi.
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alla parete è della cantante allora in voga Carmen Villani.















da sinistra: io, Alfredo, Antonio Loiola, Luigi Romano, Fernando Perrone e Gino Colazzo.












Gino De Michelis, io Alfredo, Gino Colazzo e Luigi Romano.





dalla mia allora ragazza Stella Quarta.


che stava in spiaggia e lo degnai di una foto ricordo. Come tanti altri
del mio paese finì a Milano a fare il metalmeccanico. E sta ancora a Milano e
non torna da anni.








mamma Lucia, io Alfredo e papà Giovanni.


Mamma e papà e io di spalle.












mamma, Lucia a sinistra, io, Alfredo, al centro, e papà Giovanni.






Costa di Porto Selvaggio, Nardò. Io, Alfredo.

Costa di Porto Selvaggio, Nardò. Mina Fabiani (Giacomina), la mia compagna.



mia madre Lucia e Serafina Durante, moglie di Raffaele.

farina di grano duro per "fare li maccarruni fatti 'ccasa".



Porto Cesareo 1985. Matrmonio di Rocco e Stefania. I fratelli Romano: Vito (1908-1990), Giovanni (mio padre,1914-1986), Adelina (1921-), Giuseppe (1916-2002). |



in località San Giovanni tra Collemeto e Santa Barbara.



con Vincenzo Toraldo e Mina Fabiani, la mia compagna.










per andare ad aspettare le barche dei pescatori.